“L’immagine di un ameno giardino, proposta dalla campagna abbellita dalle colture, la partecipazione al momento gioioso della natura, che l’agricoltura mette in luce coi felici esiti delle coltivazioni, modifica l’aspetto del giardino sereno e pianeggiante, cinto da mura, espresso in epoca medioevale come luogo sicuro, …… Il paesaggio stesso è un giardino…………” Storia del giardino italiano, di Alessandro Tagliolini.
Nel quattrocento la stabilità politica si tradusse in opportunità economica: maturò l’interesse per il territorio esterno alle mura cittadine, non più ostile, considerato quindi come investimento alternativo ai commerci urbani.
Questo in particolare in Toscana, dove l’orditura delle campagne ordinate individuano un modello paesaggistico da proporre in una rinnovata forma del giardino.
Dalla felice combinazione che sorge dalla lettura del paesaggio rurale con la fiorente attività culturale toscana emergerà il modello architettonico del giardino di villa, quindi del giardino all’italiana, riproposizione contemporanea del giardino latino di epoca romana.
Drawing by Diane Slater, Villa Medici at Fiesole, frequentemente individuato come prototipo del giardino di villa